Una Croce sulla Collinetta del Padre Nostro

 

Una croce in legno, costruita da un falegname musulmano, un terreno confiscato a un mafioso, il progetto di un sacerdote ucciso dalla mafia 26 anni fa, e due uomini che si trovano a tracciare e a continuare questa storia. Da tempo ormai come parrocchia, San Gaetano a Brancaccio, ci ritroviamo ad intrecciare la nostra attività pastorale con quella dellCroce 1a Missione di Speranza e Carità, in un ricco reciproco scambio e con una sintonia e una naturalezza che per spiegarle non basterebbero le 3000 battute di questo articolo. La croce nel terreno dove sorgerà il nuovo complesso parrocchiale, intitolato al Beato Pino Puglisi, nasce proprio da questa naturale comunione. «Come va con il progetto per la costruzione della nuova chiesa?» è una domanda che spesso in tanti ci pongono, questa volta però il tono della domanda è diverso. È il tono di ha  a cuore la realizzazione del progetto. È fratel Biagio a porre la domanda a don Maurizio Francoforte, parroco da 9 anni a Brancaccio. La risposta tra un sorriso e l’altro rimanda ai tempi lunghi della burocrazia, tempi che fratel Biagio sperimenta sulla propria pelle È allora che viene l’idea di una croce e di piazzarla proprio su quel terreno come segno. Una passeggiata sotto braccio dalla parrocchia al terreno per cercare il punto preciso, il punto più alto, in linea d’aria con il monte Pellegrino e il monte Grifone, al centro tra Santa Rosalia e San Benedetto il moro: sì, è sicuramente il posto giusto!. La croce partirà dalla Missione di via ArchirafCroce 3i per giungere al terreno, passando dal luogo del martirio e dalla parrocchia. Verrà presa in spalle da tutti: uomini, donne, musulmani, cristiani, bianchi, neri. Entrambe le comunità in una Via Crucis molto particolare. E proprio così il 30 Luglio alle 20:00 dalla Missione di Speranza e Carità si parte, come un sogno realizzato, tutti insieme, Cirenei per scelta, con in spalla la Croce fino alla terra, fino a quel piccolo monticciolo, come un pellegrinaggio tanto aspettato e sperato, con due soste soltanto: il luogo del martirio e lì, a Brancaccio, dinanzi la chiesa di San Gaetano.La croce al mattino è issa. Dritta Croce 2si erge maestosa sulla “collinetta del Padre Nostro”, idea che a quanto pare apparteneva allo stesso 3P, giunta a noi tramite la testimonianza di una sua amica, Lia Cerrito. Chi passa da lì non può non vederla: una croce alta sei metri, pesante come un macigno, adesso ancora più alta e, chi si volge a lei, alza lo sguardo. Sì! Quella Croce vuota, espressione massima dell’Amore trinitario per l’uomo, è anche monito, vocazione alla vita nella giustizia e nella pace, Speranza che è certezza che questo Amore non appassisce perché è donazione, prossimità, provvidenza,  che da senso alle quotidianità di tutti quei Cirenei. E noi siamo certi che chi alza lo sguardo è chiamato dunque a essere corresponsabile di questa prossimità, donazione, provvidenza nella realizzazione di questa giustizia e di questa pace che ha, in questo progetto, un segno concreto.

 

                                                                                                                                                                      La Comunità

31 agosto 2019, admin