Solo 30 anni…

Solo 30 anni sono passati da quella sera in cui “u parrinu” raggiunge l’apice del ministero, della sua vocazione per mano della mafia. Vocazione e ministero, ministero e vocazione si intrecciano nella trama dell’esistenza di don Pino Puglisi. Ed è così per ognuno di noi, volenti , o nolenti siamo parte di un unico disegno: trama e ordito si complicano e si co-implicano nelle sfumature di un progetto che saggiamente viene posto in essere, momento per momento. Nessuno si può dire fuori da questo “essere per l’altro”. Sembra scorrere tutto come il fiume eracliteo dove l’immergersi è un’esistenza sempre nuova, sempre diversa nella precarietà della vita perché nulla è certo, anzi siamo abituati, ormai, a vivere l’incerto. La precarietà allora diventa grammatica della vita; è l’unica esperienza in cui poter pensare un futuro: è il paradosso umano, che progetta, che fa piani, ma dei quali sa che non dispone appieno, è tutto un forse. Ma nel tempo, nell’economia della vita, il Tessitore pone un nodo, forte, che sembra non esserci, ma che salda trama e ordito. E’ un punto tra gli altri, ma con una forza in più, una logicità che non facilmente si intuisce, ma che diventa chiara nel dispiegarsi della storia. E’ la vita di quegli uomini e donne che segnano nella piattezza di un’esistenza fuori dal comune, sebbene immersi nella quotidianità frettolosa e banale, la storia di tutti. Non importa se questo nodo è posto al centro, o di lato, sopra o sotto, comunque influenza il percorso di ognuno. L’uomo santo non ha consapevolezza del dono che gli è stato affidato, quello di essere nodo per gli altri, ma ad un tratto della propria vita esprime quella forza a cui è stato chiamato per realizzare quel percorso inevitabilmente bello. Non si tira indietro di fronte all’inevitabile e diventa testimone di quella cura che solo un amante ha del proprio lavoro. Il santo è lì per suscitare, evocare, gridare a tutti proprio questa volontà di Amare e di Amore. E un santo è chiamato proprio per quel disegno: un nodo giusto nel posto giusto per quel disegno e non per un altro. Giuseppe Puglisi è martire e nodo della Chiesa di Palermo perché per questa Chiesa è stato chiamato, è stato pensato, è stato “stretto”. E per quel quartiere è stato reso martire: testimone di un Amore che va oltre la precarietà umana; a quel quartiere il martire don Pino dice ancora che il Signore, Tessitore saggio, ci chiama ad alzare lo sguardo, a vivere da liberi perché liberati da ogni ingiustizia, da ogni prepotenza, da ogni fame e sete di potere. Anzi il nodo, adesso, è nodo di tutti e a tutti si lega e lega a sé: 3P è martire della Chiesa perché il Signore attraverso lui ci interpella, ci sprona, ci spinge a rialzarci sempre e sempre. Forza! allora sui passi “ru parrinu” verso il Signore, Dio trinità, Amore, Giustizia, Misericordia.

2 dicembre 2023, admin