La Quaresima: un cammino di conversione

 

È iniziata la Quaresima, un cammino di quaranta giorni che ci porterà alla Pasqua.

La grazia della Pasqua ci raggiunge e ci accompagna fin dal primo giorno di Quaresima: è un cammino, che ci fa passare dalla lontananza di Dio all’incontro con Lui e alla comunione con i fratelli. Proprio come accadde al popolo d’Israele, da Dio liberato dall’Egitto per fare con lui un’Alleanza. Questo passaggio è conversione: é cioè la risposta della nostra libertà, è ritorno a Dio e comunione con i fratelli, è, in una parola, cammino verso l’Alleanza.

La Quaresima ci inserisce quindi nella storia della salvezza, chiamandoci a vivere oggi, l’evento dell’Esodo; meglio ancora, l’evento di cui l’Esodo è prefigurazione, cioè la Pasqua di resurrezione. La comunità vive già nella grazia pasquale, mediante il battesimo, però vive ancora anche “in Egitto”, non ancora totalmente liberi dal peccato. Dunque le domande che potrebbero accompagnare questo nostro tempo di preparazione alla pasqua potrebbero essere le seguenti: Qual é la mia schiavitù?  Chi è il mio faraone? Chi sono i miei idoli?

Spetta a noi chiamare per nome i nostri peccati, le nostre schiavitù personali e comunitarie, i nostri “idoli”, per chiedere a Dio di esserne liberati e camminare, giorno dopo giorno, nella lotta e nella fatica, verso la libertà dei figli di Dio …

La conversione quaresimale non può esserci senza la Parola di Dio: come Lui conduceva Israele dall’Egitto alla terra promessa, parlando a Mosé; è attraverso la Parola che Dio opera le sue meraviglie; è ad una Parola che siamo chiamati a rispondere tutti, ogni giorno della nostra vita, una Parola che ci porta a cambiare rotta o meglio ad invertire la rotta. Una Parola che stravolge le nostre vite, che ci interroga nel profondo, che magari ci porta a scelte impopolari e poco comprensibili al mondo. La conversione quaresimale investe tutto l’uomo, nella sua integrità di anima e corpo. Inizia quindi il tempo nel quale la Parola di Dio, deve essere ascoltata con particolare interesse e docilità di cuore, perché è carica d’una grazia particolare. Il secondo invito per questa Quaresima, oltre ad interrogarsi sulla propria libertà, è quello di mettersi all’ascolto, facendo tacere tutte le voci degli idoli e lasciando parlare solo Dio .

La grande tradizione della Chiesa, soprattutto in questo tempo, ha sempre praticato il digiuno. Oggi questo è stato un pò allontanato, ma anche il corpo deve partecipare al cammino pasquale di conversione. Senza questa partecipazione non c’è vera conversione. Altro invito perciò per chi può é quello di praticare un pò di digiuno.

La conversione quaresimale, dunque è sempre un cammino di amore e di solidarietà un cammino all’insegna della Carità. Questo è l’ultimo invito, vivere e soprattutto mettere in pratica la Carità, perché è solo attraverso di essa che la conversione del cuore si manifesta. Così chi si converte a Dio ritrova i fratelli: questo é il miglior augurio che si può fare per questo tempo ritrovarsi nella comunione dei fratelli.

                                                                                                                                                                                                          Valentina

16 febbraio 2016, admin